Da Ponte d’Arbia a San Quirico d’Orcia

Il circolo dei cipressi di San Quirico
Il circolo dei cipressi di San Quirico

Oggi, siamo in procinto di percorrere una delle tappe più belle dell’intero cammino francigeno.

Pregustiamo già il piacere di muoverci fra paesaggi caratterizzati da una stupefacente ricchezza cromatica.

Una caratteristica che, unitamente ad altre altrettanto apprezzabili, quali il buon cibo, la vita tranquilla e la socialità della popolazione, ha reso attrattivo questo territorio tanto che non pochi stranieri, anche famosi, lo hanno scelto per venirci a vivere.

Ancor più ci stimola il pensiero di muoverci all’interno dei vigneti di Sangiovese che, baciati dal sole ed in un microclima particolarmente favorevole, producono uno dei più apprezzati prodotti enologici nazionali: il brunello di Montalcino.

Abbandonando Ponte d’Arbia abbiamo lasciato anche l’omonima valle ed i nostri scarponi ora calpestano il terreno della Val d’Orcia.

Qui la Via Francigena è veramente carica di storia.

Infatti, per lungo tratto, ha assorbito la Via Cassia, che, a sua volta, in epoca romana, era stata realizzata su impulso del censore Cassio Longino.

Quest’ultimo, si era avvalso di diversi percorsi, creati dal popolo etrusco che, per lungo tempo, aveva abitato questo territorio.

In sostanza, come avvenuto anche più a nord dove strade preesistenti erano state collegate per agevolare la logistica delle truppe di Giulio Cesare dirette in Gallia e Brittannia, anche in questi luoghi, i romani per realizzare la Via francigena si sono avvalsi di ancor più antichi tracciati allargandoli dove necessario, collegandoli fra di loro e pavimentandoli.

Peraltro facendolo con una perizia che sembrerebbe superiore a quella odierna se pensiamo che ancora oggi stiamo muovendoci utilizzando quel selciato millenario.

Dopo Torrenieri, salendo verso la sommità del colle, siamo stati costretti a camminare su di un tratto di strada asfaltata, tortuoso ma non pericoloso: un percorso secondario e quindi poco trafficato.

In alto, sulla destra ci siamo concessi una breve deviazione. Abbiamo infatti imboccato un sentiero che, snodandosi sulla cresta dei colli, ci ha condotto al rinomato boschetto dei cipressi di San Quirico.

Da qui, dopo una breve sosta durante la quale abbiamo potuto constatare quanto questo luogo risulti attrattivo per gli amanti deklla fotografia, ci siamo ricongiunti subito alla francigena.

Peraltro avremmo potuto anche proseguire per poi scendere e prendere la strada bianca che conduce fino a San Quirico d’Orcia.

San Quirico d'Orcia sulla via francigena