Nel percorrere la Via Francigena non è cosa infrequente dover guadare un corso d’acqua, per cui…sono numerosi anche i ponti sui quali far risuonare il rumore dei propri scarponi.

Ponti grandi, ponti piccoli, ponti moderni, ponti antichi e poi c’è lui…il ponte di Groppodalosio, quello che è diventato quasi un’icona della Via Francigena.
Nella prima tappa di Via Francigena toscana, quella che partendo dal Passo della Cisa termina a Pontremoli, è lui che consente di attraversare il fiume Magra a chi, lasciato Groppodalosio, si incammina per raggiungere Casalina.
Come mai il Ponte di Groppodalosio ha raccolto apprezzamenti tali da trovarlo inserito in molte guide, depliants ed opuscoli che hanno per argomento la Via Francigena? Molteplici sono i motivi che ne determinano il fascino.
- uno, indiscutibile è rappresentato dal fatto che il ponte, in pietra, ad un unica arcata…è bello!
- il secondo motivo è rappresentato dal contesto: il ponte, sotto il quale scorrono le acque limpide del fiume Magra, è infatti inserito in un paesaggio da favola e mette in collegamento due fianchi della valle che offrono paesaggi completamente diversi. Uno, quello sottostante il borgo è ordinatamente coltivato mentre l’altro è costituito da un fitto e ben tenuto castagneto all’interno del quale è presente un’unica, antica, ma anch’essa perfettamente recuperata e mantenuta, abitazione, inserita all’interno di un altrettanto ben curato e affascinante giardino, ricavato in uno spazio circoscritto da alberi centenari.
- Infine il ponte trasmette un fascino impalpabile anche in virtù della sua millenaria storia. Prima ponte preistorico realizzato in legno, poi adeguato in occasione del giubileo dell’anno 1000, successivamente distrutto da un terremoto nel 1481 ed infine, così come lo vediamo ora, fatto ricostruire da Giovanni delle Bande Nere, per favorere un traffico d’armi. Una vicenda non banale che abbiamo descritto dettagliatamente qui: Ponte di Groppodalosio sulla via Francigena bello e carico di storia (francigenatoscana.it .