I mesi più indicati per percorrere la Via Francigena sono, ovviamente, quelli in cui il clima è più dolce, evitando sia i rigori dell’inverno che le eccessive calure estive: quindi, potendo scegliere, i periodi più indicati sono quelli compresi fra marzo e giugno e fra settembre e novembre.
Peraltro è anche vero che ogni tappa, anche sotto questo aspetto, è caratterizzata da differenze non banali.
Come facilmente comprensibile, se camminare posando i piedi su un nastro di asfalto può essere una soluzione da non scartare in occasione di piogge torrenziali altrettanto, però, sarebbe meglio escluderla, ove possibile, in tutte le altre condizioni.
Una tappa della Via Francigena che, in assenza di fenomeni metereologici estremi, risulta essere particolarmente godibile è la prima che ci si trova a percorrere una volta entrati in territorio toscano, quella che dal Passo della Cisa conduce a Pontremoli, (sempre che si abbia l’accortezza di seguire il tracciato ufficiale).
Una tappa tutta immersa nella natura
La tappa si svolge tutta su sentiero, nel verde ed attraversa: prati, campi e aree boschive.
Malgrado che questa condizione contribuisca a mitigarne gli effetti, il sole in alcune giornate estive rende avvertibile la potenza dei suoi raggi e la possibilità di fare un bagno ristoratore popola i pensieri di chi, sudato ed accaldato, desidererebbe smaltire la fatica accumulata in chilometri di cammino con lo zaino sulle spalle.
In prossimità di Previdè tutto ciò diventa possibile ed anche, aspetto apprezzato da chi ha una spiccata sensibilità ambientale, in una condizione tale per cui il proprio benessere è ottenibile in una maniera rispettosissima dell’ambiente circostante.
Infatti, qui, madre natura ha provveduto a creare la più affascinante ed ecocompatibile delle piscine.
Una soluzione in grado di conciliare l’aspetto del benessere con quelle dell’ecologia: la bio piscina chiamata “Laghetto del Palino”.
La bio piscina del Palino
Trattasi di una sorta di laghetto naturale alimentato dalle trasparenti ed incontaminate acque del fiume Magra a breve distanza, circa 100 metri, dal percorso ufficiale della Via Francigena.
Un luogo, in passato, frequentato ed amato dai pochi abitanti dei dintorni, ma, oggi, meta apprezzata anche da turisti e pellegrini.
Diversi sono gli aspetti che rendono particolarmente attrattiva questa situazione:
- la purezza e trasparenza delle acque. Il fiume Magra, che alimenta il laghetto del Palino, nasce, infatti, sul monte Borgognone a breve distanza da qui e, cosa ancor più importante, il suo scorrere avviene esclusivamente all’interno di un ambiente naturale.
- Il laghetto del Palino, circondato dalla vegetazione, è alimentato da una suggestiva cascata che, oltre a rendere particolarmente attraente il luogo sotto l’aspetto paesaggistico, consente a chi si abbandona sotto lo scrosciare delle sue acque di ottenere una sorta di piacevole massaggio tonificante: quanto di meglio può desiderare chi per chilometri ha sopportato sulle proprie spalle il peso dello zaino.
- Il getto continuo della cascata, favorisce un pressoché costante movimento delle acque della biopiscina ossigenandole e depurandole naturalmente, in continuazione. Quindi, il massimo della salubrità è ottenuto senza l’impiego di quegli additivi chimici indispensabili nelle acque continuamente riciclate delle piscine: nessun trattamento, niente cloro, niente disincrostanti ma tanto piacere salutare per chi si immerge e assolutamente ininfluente nei confronti dell’ambiente.
E poi… fa anche rima:

cammina sotto il sole ormai da ore
ma immergersi nel lago del Palino
lo affranca da fatica e da sudore
e rende lieve il passo al pellegrino