Tappa Pontremoli Aulla

Via Francigena toscana: da Pontremoli ad Aulla
Via Francigena toscana: da Pontremoli ad Aulla

La tappa che da Pontremoli conduce ad Aulla è caratterizzata da una discreta lunghezza, 32,5 Km, compensata peraltro dall’assenza di eccessivi dislivelli.

L’unico aspetto che può creare un minimo di disagio, ma solo nel caso in cui si siano avute piogge intense nei giorni precedenti, sono un paio di piccoli torrenti lungo il percorso.

Normalmente, nel tratto in cui, gli stessi, incrociano la Via Francigena, affiorano le pietre che consentono di apoggiare i piedi per l’attraversamento.

Può però accadere che, in caso di forti piogge, le stesse, talvolta vengono sommerse, sia pur di poco: quel tanto che basta, però, a far sì che i piedi si bagnino. Per cui…meglio togliersi le scarpe.

Da parte nostra non ci soffermiamo a fornire dettagli sul percorso che, ben indicato, non presenta problema alcuno.

Ci limitiamo a segnalare che buona parte dello stesso riveste un interesse natural paesaggistico

La valle del fiume Magra

Aree naturali lungo il corso del fiume Magra

Invece, crediamo di far cosa utile tracciando una succinta panoramica dei punti di interesse che si è destinati ad incontrare percorrendo questa tappa.

Si esce da Pontremoli, seguendo la centrale Via Cavour.

Una strada di impianto medievale che, dopo anni di spopolamento, sta ritornando progressivamente a vivacizzarsi.

La chiesa di S.Pietro a Pontremoli

Al termine di questa strada, sulla destra, troviamo la chiesa di S.Pietro.

L’edificio, di per se, non ha alcuna rilevanza.

Fortemente danneggiato durante il secondo conflitto mondiale, è stato ricostruito a distanza di pochi anni ma senza riuscire a farsi apprezzare per pregevolezza architettonica.

Malgrado ciò non è privo di interesse e merita una breve sosta.

Infatti al suo interno è presente un labirinto in pietra che, antico di quasi un millennio, è lì a testimoniare quanto a Pontremoli fosse profonda la cultura del pellegrinaggio.

Il labirinto di pietra nella chiesa di San Pietro a Pontremoli

Il labirinto di per sè, in epoca medievale, era un elemento radicato nella cultura pellegrina. Talchè, inserito nella navata di molti edifici religiosi consentiva a chi non era in condizioni di raggiungere Roma di ottenere analoga benevolenza celeste, concentrandosi in un viaggio interiore e pregando in sua prossimità.

Peraltro quello inserito nella chiesa di San Pietro rafforza il messaggio che vuol trasmettere attraverso la serie di simboli allegorici che lo ricoprono.

Il più evidente è l’altorilievo rappresentante la contesa fra due cavalieri: uno che incarna il bene e l’altro il male.

Il complesso della SS. Annunziata

Usciti dal quartiere di San Pietro, in pochi minuti, raggiungiamo la fine del borgo.

Qui ci troviamo in presenza di un altro edificio di Pontremoli imponente e di notevole importanza nella soria della città: il complesso della SS. Annunziata, comprendente chiesa ed antico convento.

La chiesa dell’Annunziata venne costruita a seguito dell’apparizione della Madonna, nel 1470, ad una ragazza pontremolese di umili origini.

Ovviamente si può credere o meno a questo fenomeno che, all’epoca, la popolazione di Pontremoli ha subito accolto con entusiasmo, ritenendolo miracoloso.

Quello che invece non può essere messa in discussione è la maestosità e bellezza dell’edificio, ricco al suo interno di opere d’arte quali, ad esempio, il tempietto del sansovino, diversi dipinti di buona fattura e la sacrestia in legno intagliato a mano, di stile barocco.

Nota. Per coloro che hanno iniziato a Pontremoli il proprio cammino, la cosa riveste poco interesse, essendosi appena messi in marcia.

Invece per quanti giungono da più distante, magari perché hanno pernottato in Valdantena (a Previdè, a Groppodalosio o a Toplecca) e quindi si troveranno a percorrere questo tratto in prossimità del mezzogiorno, riteniamo opportuno segnalare che a pochi metri di distanza dalla via Francigena c’è il caseificio di PierPaolo Piagneri.

Un’eccellenza della quale abbiamo già avuto modo di parlare qui: Una sosta sulla via Francigena: vini, formaggi…che sosta! (francigenatoscana.it) .

Ora, in prossimità del caseificio è stato allestito anche uno spazio all’aperto, dotato di tavoli, panche e quant’altro necessario a dare soddisfazioni non banali al palato.

Il Borgo di Ponticello

In immediata successione attraversiamo il borgo di Ponticello: un pugno di case a impronta medievale, sorto su un primitivo insediamento bizantino.

Luogo di confine, fra i possedimenti dei Malaspina ed il comune di Pontremoli, è stato spesso conteso ma ha sempre difeso gelosamente la propria indipendenza.

Proprio quest’ultimo è il motivo per cui, in questo piccolo e antico nucleo abitato, sono presenti alcune case torri.

Si tratta infatti di una tipologia di edificio estremamente improntato alla difesa: privo di porta a piano terra e con l’entrata, posta al piano superiore, raggiungibile solo con l’ausilio di una scala che, una volta utilizzata, veniva prontamente ritirata.

casa torre a Ponticello

Oggi, il borgo perfettamente mantenuto ospita poche famiglie fra le quali una di apprezzati musicisti, Giulio ed antonio Plotino, spesso organizzatori di manifestazioni musicali di alto livello.

La Pieve di Sorano

Proseguiamo quindi a breve distanza dalla statale muovendoci sempre ai piedi della collina fino a trovarci in presenza della bella Pieve di Sorano, sottostante il borgo di Filattiera.

Questo edificio, ormai da secoli, ha preso il posto di quella che era inizialmente una mansio romana e successivamente un insediamento difensivo bizantino.

Parte della sua muratura ha incorporato il costruito preesistente e questo spiega anche alcune differenze evidenti nelle tipologia costruttiva delle sue superfici murarie.

La sede delle “Farfalle in cammino”

A pochi metri dalla Pieve di Sorano è presente una sede del gruppo di Guide di Farfalle in Cammino che svolgono anche la funzione di ufficio turistico e che, se consultate, sono disponibili a dare informazioni inerenti tutto il territorio una volta appartenente alla Lunigiana storica. Quindi anche le Alpi Apuane e le 5 terre.

Filattiera

Anche il borgo di Filattiera, il cui nome trae origine dal greco ed ha il significato di “difendere”, vanta un’antica storia risalente ai primi insediamenti dei liguri apuani: un popolo impegnato in un feroce e, alla fine, sfortunato conflitto con il più potente esercito dell’epoca: l’esercito romano.

Successivamente Filattiera venne inserita all’interno di quella serie di borghi fortificati noti con il nome di limes bizantino ed il suo nucleo abitato è andato sviluppandosi attorno al castello, che, tutt’oggi in buono stato, ancora presidia il centro del paese.

Borgo murato di Filetto

E così come quello di Filattiera anche il borgo murato di Filetto, preceduto dal vasto castagneto indicato come la selva che ispirò il famoso verso di Dante, era un altro tassello facente parte del solito sistema approntato dai bizantini nel tentativo di contenere l’avanzata longobarda.

Quest’ultimo si presenta ancora come un vero fortilizio: due porte, una a nord ed una a sud, una cinta di mura con, all’interno, due ampie piazze ed un dedalo di vicoli e costruzioni in pietra che ne fanno un piccolo gioiello.

Purtroppo, malgrado che ne abbiano pagato la ristrutturazione con le proprie tasse, i pellegrini non possono usufruire dell’ostello qui presente.

Un antico edificio, ormai da anni recuperato, attrezzato ed inaugurato più volte che non ha mai svolto la sua funzione, per motivi difficilmente apprezzabili.

N.B. Per chi volesse chiedere informazioni in proposito, forniamo i contatti del Comune di Villafranca, al quale compete il compito di rendere operativa la struttura:

ufficio Segreteria del Sindaco Maria Rita Madonna Tel. 0187/4988206 – 0187493394

e-mail: sindaco@comunevillafrancainlunigiana.it ; info@comunevillafrancainlunigiana.it.

Virgoletta

Proseguendo lungo la tappa raggiungiamo l’antico e caratteristico borgo di Virgoletta sorto intorno all’XI secolo ad opera dei Longobardi, che scelsero il luogo in un’ottica militare.

Un caposaldo fortificato e reso quindi facilmente difendibile all’interno di un territorio conteso ma ancora occupato dai bizantini.

Ancora oggi, analizzando la configurazione del borgo, risulta facile intuirne l’originario posizionamento in terra nemica.

Ogni edificio contribuisce a creare una sorta di testuggine in muratura, priva di spazi percorribili fra l’uno e l’altro, protetta intorno da alte mura.

Un susseguirsi di di terrazze e aie murate, ciascuna delle quali era addossata all’edificio che la precedeva, il borgo è andato sviluppandosi esclusivamente lungo un unico asse stradale.

Ogni casa lì affacciantesi era sovrastata da un architrave in arenaria molti dei quali ancora presenti.

Negli edifici della classe nobile, lo stesso ci dà indicazione del censo e del casato mentre in quelli popolari è spesso riprodotto, a mo’ di insegna, l’attrezzo più idoneo a richiamare il mestiere di chi lo abitava.

Sul portale del sarto, ad esempio, erano scolpite le forbici.

Di particolare interesse è inoltre la chiesa che contiene al suo interno, su piani diversi, ben due edifici religiosi, uno dei quali molto antico, nonché un importante altare come meglio descritto nella pagina ad essa dedicata: La chiesa di Virgoletta – Via Francigena Toscana.

Aulla: fortezza della Brunella e abbazia di S. Caprasio

La tappa infine si conclude ad Aulla dove due sono i luoghi meritevoli di visita:

uno è la fortezza della Brunella, fatta erigere da Giovanni delle bande nere in posizione dominante sull’intero abitato e l’altro è rappresentato dall’antica abbazia di San Caprasio.

contatti abbazia di San Caprasio ad Aulla

Un edificio religioso ricco di testimonianze storiche, dove riposano le reliquie del Santo cui deve il nome e dove, ovviamente per un tempo molto più breve, potranno riposare anche le vostre membra stanche a fine tappa.

Cosa tanto più probabile quanto più avrete avuto l’accortezza di prenotare per tempo.

Ed anche qui scavi archeologici hanno riportato in luce elementi simbolici non banali qual’è ad esempio un capitello sul quale è scolpita la figura del demonio che si accinge a mangiare un giglio: la purezza che, senza l’aiuto divino è destinata a soccomere di fronte alle forze del male!

Infine, anche in merito a questa tappa, ci fa piacere poter ospitare il racconto di una persona che, affascinata dalla Lunigiana e dalla Via Francigena ha deciso di venire a vivere e lavorare in questo territorio.

Pertanto, la seconda tappa di Via Francigena Toscana ve la racconta anche Ivana, che, ora abita nel comune di Tresana, dove gestisce il B&B “il tempo del vento”.

Buongiorno ed Eccomi!

Via Francigena toscana: Ivana che gestisce il B&B "il tempo del vento" a Tresana
Via Francigena toscana: Ivana che gestisce il B&B “il tempo del vento” a Tresana

Sono Ivana, amante della relazione umana e del contatto con la natura, che, per questi motivi, facilitata dalla piena condivisione familiare, ha scelto la Lunigiana, quale luogo in cui venire a vivere ed anche lavorare.

Mi è stato chiesto di parlare della seconda tappa della Via Francigena, Pontremoli- Aulla, e ne sono felice… per cui grazie della fiducia e dell’opportunità!

L’alternanza del cammino tra natura e strada statale in alcuni tratti rende il percorso un pò impegnativo ma, in cambio,  potrete godere di paesaggi non banali, siano essi naturali oppure realizzati dalla sapiente mano di artigiani locali, in particolar modo, durante il periodo medievale.

Come avrete modo di appurare nel fare l’esperienza del cammino, in questo territorio, la natura incontaminata della Lunigiana è, infatti, un contesto ideale per rievocare l’atmosfera originaria dei molti antichi manufatti che incontrerete nel vostro incedere lungo questa tappa di Via Francigena.

Da parte mia, mi asterrò dall’ illustrare un percorso che, con ben altro titolo e maggior professionalità, è già stato esposto nella guida che, probabilmente, avrete con voi o che, comunque, sicuramente avrete letto, informandovi, prima di partire.

Cercherò invece di fornirvi alcune informazioni che ritengo possano essere utili ma che difficilmente potreste reperire in altro modo.

Pertanto, così come ha già fatto Marco, in merito alla tappa precedente di via Francigena toscana, mi soffermerò anch’io su tre aspetti analoghi:

una da gustare: i formaggi di PierPaolo

uno da vedere: la Chiesa di Virgoletta

uno da sapere: i servizi offerti ai pellegrini dal B&B “Il tempo del Vento”

Tre aspetti che, se conosciuti, così mi auguro, possono contribuire a rendere più interessante e, nello stesso tempo, anche più piacevole la vostra esperienza nell’attraversare il nostro territorio : buon cammino, allora!