Tre giorni sulla Francigena

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Tre giorni sulla Francigena percorrendo le tappe appenniniche: belle e selvagge.

Tanto piacere con poca spesa

Tre giorni sulla Via Francigena: questo è il tempo che consigliamo di dedicare ad uno dei tratti più belli dell’intero percorso.

Il paesaggio

Il percorso è affascinante anche perché paesaggisticamente vario. Sul versante parmense si sale in quota, fino a raggiungere gli oltre 1229 metri del Monte Valoria, per poi ridiscendere ai 1041 del Passo della Cisa.

Da lì, ormai in territorio toscano, si prosegue nel degradare fino ai 250 metri di Pontremoli ed ai 64 metri di Aulla.

In questo tratto si incontrano quindi boschi, faggeti nella parte più alta che, con scendendo, progressivamente, lasciano spazio prima ai castagneti e poi ad un succedersi di prati e campi coltivati, cromaticamente impreziositi in tempo di fioritura e fruttificazione.

Testimonianze storiche

Allo stesso modo il percorso è ricco di manufatti, borghi con edifici ultracentenari, ponti quasi millenari, qual’è ad esempio quello di Groppodalosio.

Luoghi carichi di storia come è naturale attendersi in un territorio che ha visto succedersi Liguri Apuani, Romani, Bizantini e Longobardi ancor prima di diventar conteso da signorie medievali e rinascimentali.

Un succedersi di popoli e vicende che ha lasciato ampie tracce anche in campo urbanistico, architettonico ed artistico.

Chiese, palazzi, castelli e torri

I bei palazzi del centro storico di Pontremoli, i castelli: quello, perfettamente conservato, del Piagnaro, anch’esso a Pontremoli.

Ma anche quello di Berceto, che, pur presente solo in alcune parti, rimane totalmente leggibile e consente, a chi si reca in prossimità delle sue mura, di dominare l’intera cittadina sottostante.

Un’altro edificio storico del quale però, ahinoi, rimane solamente una molto incompleta testimonianza è la torre di Previdè.

Importantissima per la funzione di controllo esercitata, in periodo medievale, in cui serviva a sorvegliare due importanti assi stradali: la Via Francigena e la Via Lombarda.

Ha lasciato una forte impronta sul borgo sottostante che gli è anche tributario del nome: Previdè, infatti deriva dal latino Prae videns, = coloro che vedono prima.

E questa era la funzione affidata agli armati che perennemente presidiavano la torre: vedere prima e preavvertire la comunità pontremolese, in presenza di movimenti potenzialmente minacciosi.

Molti e interessanti sono anche gli edifici religiosi, presenti in questa tappa.

Fra gli stessi: il Duomo di Berceto, la bella chiesa di S. Matteo a Casalina, l’Oratorio di Nostra Donna, la Chiesa di S. Francesco e il Duomo di Pontremoli o, nella stessa cittadina, il superbo complesso della SS. Annunziata.

Il barocco pontremolese

Infine la smisurata quantità di opere lasciate dal Gherardini, dai Contestabili, padre e figlio, dai Natali, anch’essi uniti da legame familiare, e da tutta quella scuola che va sotto il nome di Barocco Pontremolese.

Centinaia di capolavori distribuiti in ville, palazzi e chiese a Pontremoli: Villa Dosi, Palazzo Dosi, Palazzo Pavesi, Palazzo Damiani e molti altri.

Una tappa di Via Francigena bella e impegnativa

Peraltro questo tratto di Via Francigena, a fronte di tanta bellezza, richiede anche un certo dispendio di energie. Tranquilli: l’itinerario non è assolutamente pericoloso, è semplicemente impegnativo.

Non sono pochi infatti coloro che, rendendosene conto durante il cammino, cercano scorciatoie, rinunciando in tal modo a molti scenari paesaggisticamente affascinanti (vedi crinale del Cucchero, Ponte medievale di Groppodalosio, Ponte della Spergiura, Passo della Crocetta).

Oppure percorrono tratti importanti su strada asfaltata, un nastro nero e assolato, condiviso con ogni tipo di mezzi a motore.

Una esperienza sconsigliabile perché ben diversa da quella godibile lungo il tracciato ufficiale: un fresco sentiero nel bosco, ombreggiato da piante di alto fusto e fiancheggiato, di tanto in tanto, da ruscelli caratterizzati da acque incontaminate e trasparenti.

Peraltro, tale scelta viene talvolta giustificata in base ad una riduzione dei tempi di percorrenza di qualche decina di minuti.

Una motivazione poco condivisibile: nessuno imboccherebbe l’entrata del Louvre cercando frettolosamente di raggiungerne l’uscita.

La bellezza, per essere goduta, non deve subire ingiurie da parte della fretta. E quello che vale per i capolavori dell’arte vale anche per gli spettacoli del paesaggio, quelli allestiti dalla natura.

In queste pagine cercheremo di guidarvi in una tre giorni magica, tesa ad anticiparvi tutto ciò che di bello potrete vedere, quindi…si parte!

Giorno 1

Valentina a Berceto panini e informazioni

Ritrovo a Berceto nel primo pomeriggio.

Qui per qualsiasi informazione inerente la Via Francigena ma anche tutto ciò che di interessante c’è nei dintorni la cosa migliore è passare da “Berceto in tavola”.

Un negozio di specialità enogastronomiche locali gestito da Valentina: simpatica, capace e disponibile guida turistica con la passione per tutto ciò che riguarda il territorio: cibo e paesaggio!

A seguire, visita del bel centro medievale del borgo senza rinunciare a salire fino al Castello.

Infine, questa veramente irrinunciabile, una immersione nell’atmosfera mistica che si respira all’interno dell’importante Duomo di Berceto senza trascurare il museo presente al suo interno: piccolo ma con alcuni pezzi, vedi l’antichissimo calice in vetro, di grande interesse.

Per i più golosi, poi, proprio di fronte all’entrata dell’edificio è presente l’omonima pasticceria: un luogo in cui chi è attratto dai dolci può sperimentare piaceri non banali.

Cena in uno dei locali di Berceto (Pasquinelli, Casa dei Nonni, Pizzeria da Romano)

Pernottamento presso il seminario di Berceto (costo 20€ + 10€ per sanificazione locali. Totale 30€) o, con pochi euro in più, in una delle strutture, presenti nel centro storico: Casa dei nonni, Locanda Pasquinelli ma anche altre.

Variante giorno 1, per pellegrini muniti di tenda: pernottamento a Pit Stop Km 61

Dopo la visita al centro di Berceto, chi è dotato di tenda, può raggiungere il locale Pit Stop Km61 (ca.9 km dopo Berceto e distante solo 200 metri dal percorso ufficiale della via francigena).

Qui, i sarà possibile assaporare un’ottima pizza o cenare con un costo particolarmente contenuto.

Inoltre i proprietari con apprezzabile sensibilità nei confronti dei pellegrini, hanno riservato uno spazio erboso, adiacente il locale, sul quale permettono il libero posizionamento della tenda a chi volesse pernottarvi.

Pernottando presso Pit Stop Km61, il tempo guadagnato, rispetto al programma del giorno successivo, potrà essere dedicato ad imboccare la ben segnalata variante del Monte Valoria. Un contenuto allungamento di percorso che trova ricompensa nello spettacolare scenario che si apre allo sguardo di chi raggiunge questa sommità.

Giorno 2

Ore 8,00 colazione

Ore 9,00 Partenza

Ore 12,00 sosta presso Bar del Passo della Cisa

Ore 12,45 di nuovo in marcia

Ore 16,30 arrivo a Previdè al B&B Eremo Gioioso

A seguire programma libero: nei mesi caldi bagno nella bio piscina del Palino, doccia, te, esclusivamente in foglia, o birra in giardino, lettura, etc.

Ore 20,00 cena

Giorno 3

Ore 8,00 colazione

Ore 9,00 partenza

Ore 12,30 Pranzo a Pontremoli (dal martedì al venerdi, soltanto a pranzo, il ristorante “San Francesco e il Lupo”, fa una proposta molto interessante: un primo a scelta fra tre proposte+ un secondo con contorno, a scelta, anch’esso fra tre proposte + vino, acqua e caffè= 12 Euro.

Il luogo è piacevole e la cucina apprezzabile.

Ore 14,00 visita al centro storico di Pontremoli, al Castello del Piagnaro ed all’interessante Museo delle Statue Stele contenuto al suo interno.

Ore 16,54 o, in alternativa, 17,47, Partenza con treno diretto a Berceto per recupero delle auto, parcheggiate lì al momento della partenza. Durata del viaggio ca.35 minuti.

prontobus a Berceto

N.B. La stazione di Berceto dista diversi chilometri dal centro cittadino pertanto, in questi casi, è opportuno prenotare il ProntoBus.